La strage di Oslo/Utoya

Pubblicato: luglio 25, 2011 in Uncategorized

Non ho letto niente sulla bomba, ma solo sulla sparatoria sull’isola di Utøya. Il resto della mail sara’ inevitabilmente un po’ cruda.

In breve, l’attentatore solitario, travestito da poliziotto, avrebbe ucciso circa 90 persone e ferite altrettante (il numero esatto non e’ ancora stabilito) con una pistola e un fucile (anche qui non e’ del tutto chiaro).

Qui una foto dell’isoletta, boscosa, grande la meta’ del monte stella.

Google maps: http://bit.ly/q7Ip9x

Sarebbe sbarcato dal traghetto e dopo aver estratto le armi da una borsa avrebbe iniziato a sparare. Sull’isola erano presenti 500/600 persone.

La cosa che non mi convince sono i tempi: l’intera vicenda sarebbe durata circa 1 ora e mezza, cioe’ 90 minuti.

Il che significa, contando anche i feriti, una vittima ogni 30 secondi.

L’assassino non aveva fatto il servizio di leva e non risultano altri addestramenti militari/sportivi. Sparare ad un bersaglio in movimento non e’ banale.
Pare avesse un fucile Ruger Mini-14 e una pistola (anche se alcune testimonianze, nella traduzione inglese…, parlano di shotgun).

Il travestimento da poliziotto puo’ averlo aiutato all’inizio, facendo in modo che le vittime gli andassero incontro, ma una volta sparati i primi colpi l’effetto sorpresa si perde.
Da quel momento in poi mi aspetterei che le vittime scappino in direzione opposta a quella da cui provengono gli spari, senza far troppo caso all’abito.

Se gli concediamo un’eccezionale precisione di tiro di un centro ogni due colpi (50%) significa aver sparato un colpo ogni 15 secondi, interrotto solo dal tempo per ricaricare l’arma.
Per farsi un’idea di quel 50% basti pensare che per ottenere il massimo riconoscimento di tiro nel corpo dei Marine basta mettere a segno il 61% di 65 colpi sparati in varie condizioni (in piedi, accovacciati, sdraiati) a distanza di 200/300 metri.
Solo 20 colpi di questi 65 sono a fuoco rapido, nelle altre prove hanno a disposizione circa un minuto per ogni singolo colpo. I bersagli sono tutti statici.

Tutto questo richiederebbe almeno 360 colpi, cioe’ 72 caricatori da 5 colpi, 36 da 10 o, se reperibili, una ventina da 20 o 30 colpi (credo siano caricatori militari).
Un caricatore da 5 colpi misura 6,2×5,7×2, piu’ ho meno come un pacchetto di sigarette togliendo la parte che si apre, per un totale di 5 litri di volume per 5 kg di peso.
Dobbiamo quindi ipotizzare che portasse con se’ tutto cio’ e che riuscisse ad estrarre da questo “zaino” i caricatori e ricaricare, sempre tenendo una media di un colpo ogni 15 secondi.

Il tiro utile di quel fucile e’ di 300/400 metri. Ci vogliono 2 minuti scarsi per percorrere 500 metri correndo. Questo implica che dopo 2 minuti nessun bersaglio e’ piu’ a tiro e serve correre per raggiungerli. E correre e sparare sono due cose che non vanno d’accordo.

Secondo alcune testimonianze avrebbe ucciso le vittime con due colpi: uno da lontano e uno alla testa, perdendo quindi tempo per avvicinarsi e lasciando tempo alle altre vittime per allontanarsi.
In almeno due testimonianze l’assassino avrebbe risparmiato le sue vittime dopo aver ascoltato le implorazioni di queste. In altre la descrizione dell’assassino non corrisponde a quella dell’accusato.

Alcune testimonianze parlano di colpi che provenivano da due direzioni. Se anche ipotizzassimo la presenza di due attentatori avremmo per ognuno di essi una media di un colpo a segno ogni 30 secondi, sempre con una precisione eccezionale del 50%.

Il precedente record di “mass killing” e’ di 57 vittime e 37 feriti in 8 ore.

Che dire? L’ipotesi per me piu’ probabile e’ che fossero coinvolte almeno 5/10 persone addestrate, in modo da avere 75/150 secondi a disposizione per ogni vittima.

http://en.wikipedia.org/wiki/Ruger_Mini-14
http://en.wikipedia.org/wiki/5.56x45mm_NATO
http://www.usmcweapons.com/articles/m16/m16%20Qual/currentcourse/currentm16qual.html
http://www.vg.no/nyheter/innenriks/oslobomben/artikkel.php?artid=10080627
http://en.rian.ru/world/20110723/165350450.html

commenti
  1. Roberto ha detto:

    beh , io avevo fatto gli stessi conti , però avevo calcolato un minimo di 450 colpi, senza contare il fatto che , immagino , qualche barchetta doveva esserci ormeggiata , che ha fatto , ha affondato anche quelle?
    Tra tutto penso che avesse addosso una ventina di chili tra armi e munizioni , una specie di omino michelin.
    Poi le forze speciali non lo hanno impallinato sul posto , lui si è arreso senza problemi (le stesse forse speciali che hanno impiegato mezzora a attraversare il lago , prima si dovevano “attrezzare” e poi la barca non funzionava, già , ce ne erano solo cinquecento nel lago)
    Secondo me dovevano essere almeno in due , uno copriva l’altro.
    Io ho fatto il militare e a duecento metri colpivo la sagoma in tiro normale dodici-sedici volte su venti, senza problemi, sia in piedi che disteso, e senza binocolo.
    Poi da civile ho colpito con fucili ad alta potenza bersagli fino a novecento metri, li si con qualche problema (all’estero , con il Dragunov e pallottole supersoniche, non con un fucilino Ruger)
    ci sono molti dubbi , io non ho mai sparato ad un essere vivente , per fortuna e , così , a freddo sparare a più di cento persone non mi sarebbe proprio possibile.
    Ho gli stessi dubbi che ho avuto in passato in merito all’omicidio di Kennedy, già , tre colpi a centro a ottanta metri in un paio di secondi mi sembra difficile, secondo me a sparare erano almeno in tre.

  2. nottrz ha detto:

    Ciao Roberto, grazie per le informazioni aggiuntive, di prima mano, sulla precisione di tiro.
    Nel frattempo sto seguendo ancora la cosa e raccogliendo altre informazioni.
    Il numero delle vittime e’ sceso a 68 morti e 66 feriti. Non ho ancora capito quanti per armi da fuoco e quanti no (affogati, ferite lievi per le cadute, ecc.).
    Circa l’arma anche li’ c’e’ un po’ di confusione. Molte delle informazioni che circolano sono prese dal “super diario” di 1500 pagine dove si racconta l’acquisto del Ruger, di 10 caricatori da 30 colpi (legali in Norvegia), un mirino 3x, ecc. Pero’ vorrei trovare quello che la polizia ha invece effettivamente rilevato. Pare abbia usato proiettili “dum dum” quindi sara’ difficile trovarne di integri per verificare la rigatura. Brievik era iscritto al poligono di Oslo.
    Pare che la dinamica fosse avvicinare un gruppetto di persone fino a parlarci e poi sparare da breve distanza. Pare che le persone sull’isola fossero state riunite in seguito ad una telefonata che annunciava l’arrivo di un agente che avrebbe relazionato sull’attentato.
    Anche l’effettiva timeline e’ ancora in fase di assestamento.

    A breve posto un aggiornamento piu’ dettagliato con i riferimenti. Per ora aggiungo al volo un video e qualche foto per farsi un’idea piu’ chiara dello scenario



    e, per chi e’ di Milano, il confronto con il parco sempione

  3. Roberto ha detto:

    Allora , si parla di un ruger mini 14 , ma il ruger mini 14 ha il calcio in legno e è una specie di giocattolo , in confronto agli altri ruger. dalla foto di facebook , infatti sembra che il fucile usao sia un altro modello , quello dell’A-team , che è una ottima arma , tra l’altro.
    Infatti , come dice il matto nel suo memoriale , è meglio utilizzare una arma di piccolo calibro per poter mirare meglio.
    Però malgrado il fucile sia una ottima arma , dopo centinaia di colpi sparati la canna diventa rovente , ogni tanto doveva passare alla pistola , ripeto , secondo me erano almeno in due.
    Inoltre dieci caricatori da 30 colpi sono 300 più una decina di caricatori per la pistola sono circa altri 130-170 colpi , dipende dal caricatore. sono colpi insufficienti per fare un massacro del genere.
    D’altro canto se le pallottole erano Dum Dum la base della pallottola è comunque riconoscibile , non credo che avesse messo dell’esplosivo all’interno , o ne ha trapanato la sommità , inserendo del veleno o del teflon all’interno (i fili di teflon si espandono e si diffondono per tutto l’organismo), oppure ha inciso la classica croce sulla pallottola.
    Però così avrebbe ridotto la portata e la precisione, dal memoriale risulta che ha acquistato della nicotina all’estero , quindi potrebbe aver forato le pallottole , inserito una piccolissima quantità di nicotina all’interno e richiuso il foro con uno stagnatore.
    Però , se la nicotina non si danneggia con l’aumento di temperatura (le pallottole diventano roventi), non ci sarebbero stati feriti, sarebbero tutti morti!
    un matto come il tizio di cui sopra (facciamo come Erodoto , non diciamone mai il nome , così verrà dimenticato) avrebbe potuto utilizzare la nicotina per altri usi , per esempio avrebbe potuto inzuppare dei fogli , chi li toccava moriva, spruzzarli sulle maniglie degli autobus, sui dolci al supermercato, ecc, ecc,.
    i matti in passato hanno utilizzato o mercurio o veleno per topi per le pallottole (il veleno per topi è un emorragico , la ferita sanguina fino a morte , se non si inietta subito vitamina k)
    Esempio è quello di Reagan, l’attentatore gli sparò con una calibro ventidue (cioè fa buchini di due millimetri!) , rischiò di morire per via del veleno per topi , capirono solo dopo un quarto d’ora di fargli l’iniezione di vitamina k , ma la perdita di sangue era sta enorme.
    Poi il rumore degli spari , la confusione , per uno che non ha mai fatto il militare si è comportato davvero TROPPO bene, anche tra le forze speciali si fatica a trovare un paio di tizi così.

  4. Roberto ha detto:

    Ok , la calibro ventidue fa un buco di 5,6 millimetri , mi sono fatto trasportare dalla foga di scrivere.
    Diciamo che è difficile ammazzare uno , se non gli spari proprio in testa.
    Con una pallottola 7,65, come ha fatto il matto , specie se la pallottola è “preparata”, è abbastanza facile , se si mira al bersaglio grosso.
    Tanto per fare un esempio , se c’è una ferita al torace e un team di medici preparato , c’è la possibilità di salvare il ferito , se ce ne sono sessanta le forze dei medici sono insufficienti e molti moriranno per mancanza di cure.
    una sessantina di feriti gravi (da unità di rianimazione) in Italia manderebbero in tilt il sistema di parecchi ospedali.
    Per fare un esempio , in caso di infezione di tetano in Italia del Nord ci sono venti posti letto attrezzati , il ventunesimo? ciao!

  5. nottrz ha detto:

    Nel “diario” appunto si parla di pallottole con nicotina, se poi queste siano state davvero usate e’ da capire. Secondo quanto riferito dai medici le pallottole erano completamente frammentate.
    L’attacco vero e’ proprio e’ durato un’ora e mezza, piu’ il tempo per trovare i feriti e fare anche solo le prime medicazioni. Questo significa che possono essere passate 2 ore o piu’ prima che qualcuno potesse intervenire.

    http://ronabbass.wordpress.com/2011/07/26/oslo-utoya-killer-used-deadly-poisoned-dum-dum-bullets-2/

  6. Roberto ha detto:

    infatti , sempre parlando dal punto di vista tecnico e condannando l’azione del folle , posso pensare che le pallottole non fossero di metallo , ma dire che le pallottole espansive sono più leggere e quindi più accurate è sbagliato.
    Si usa il piombo per dare massa e stabilità alla pallottola , l’uso di pallottole cave e riempite con plastica o altro dà minore gittata e potenza , compensata da una minore carica della pallottola e da un minor rinculo , quindi più precisione a corta distanza , direi massimo cento , centocinquanta metri.
    Come avevo già scritto prima ho visto pallottole sia teflonate, ovvero rivestite di teflon per avere meno attrito nell’aria e nella canna e pallottole cave all’interno con minuscoli fili di teflon , che si espandono , non sono rilevabili dalle radiografie e vanno in circolo nei vasi sanguigni , causando danni anche lontano dalla ferita (sono ESAGERATAMENTE illegali , naturalmente).
    Se è così credo che parecchi feriti moriranno o rimarranno menomati.
    Una mia idea è quella dell’uso di pallottole in plastica da tiro , che hanno la tendenza a frantumarsi (si usano in poligono per evitare rimbalzi) , mi sembra che i frammento devono essere radio opachi per rimediare , appunto , agli incidenti.
    Se è così il tizio deve avere fatto parecchie prove in campagna per mettere a punto le munizioni e il fucile, possibile che nessuno ci abbia fatto caso?
    Certo se diceva di essere un cacciatore…..
    Comunque , così da solo , metter a punto le munizioni , caricare nel modo giusto le munizioni (le pallottole all’interno son perlopiù vuote , o , meglio, ci va una quantità di esplosivo ben determinata.
    Per me , se non c’era un complice c’era una guida di qualche genere.
    Ripeto un tizio che cerca di finanziare l’impresa prima speculando sul petrolio (e rimettendoci duecentomila euro) e poi truffando le carte di credito non è in grado di organizzare una cosa del genere e poi di fare un massacro simile a freddo.
    Per me c’era un master mind, complice o mentore che lo ha tirato fuori dalle difficoltà , lo ha plagiato e lo ha spinto anche ad assumersi tutte le responsabilità.

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